La scena hardcore statunitense ci sta piacevolmente abituando all’uscita di band e release di altissimo livello, dimostrando come, nel bene o nel male, questo territorio sia ancora il fulcro di una cultura musicale tanto necessaria quanto viva in chi la suona e in chi la segue con assoluta dedizione. Oggi sulle nostre colonne vi presentiamo in esclusiva italiana il nuovo EP di uno dei nomi più interessanti della scena underground a stelle e strisce. Loro sono i Worn Thin, quartetto proveniente dalla Hudson Valley (New York), dedito a un hc estremamente contaminato e sperimentale. La prima uscita, un self-titled di sei brani rilasciato lo scorso anno, aveva già ben impressionato, superando gli standard classici del genere. Assoluto punto di forza, l’incredibile voce della cantante (e artista) Keri Toye: dalla voce graffiante e urlata tipica dell’hardcore moderno, la frontwoman si sposta su parti in clean travolgenti e dannatamente anni ’00, sposando appieno un sound alternative assai revival. Name Yourself: l’EP che dimostra tutta la furia intrinseca dei Worn Thin Name Yourself è il titolo del secondo lavoro di studio dei Worn Thin: cinque tracce che alzano ulteriormente la personale asticella dei Nostri, consegnandoci una release potente, “diversa” rispetto a quanto si può ascoltare mensilmente tra le etichette e le riviste di settore. Riff metallic hardcore che si piantano in testa come chiodi, colpiti dalle martellate dei fusti e, anche in questo caso, da urla spaventose e accattivanti, in grado di togliere il fiato fin da Grounding Stone, letale traccia di apertura. Ma attenzione a non farsi ingannare dai primi secondi di Name Yourself: c’è spazio anche per del sanissimo noise, con Gjmork e Szukalski a fungere da veri e propri “lacci” che legano una canzone con l’altra. Code Adam e Flesh Factory mettono alla prova la resistenza dell’ascoltatore al non distruggere tutto ciò che lo circonda, sparando proiettili sonori degni del miglior crossover hc anni ’90, dimostrando tutta la furia intrinseca dei Worn Thin. Melodia mai fine a se stessa, strappi heavy coerenti con il risultato finale e digressioni thrash grezze al punto giusto: Name Yourself vince e convince, tra concretezza e voglia di manipolare l’hardcore a propria immagine e somiglianza. Dove ascoltarlo Bandcamp Spotify TAGS :hardcore americano premiere release Share This Articles Share this article Share this article
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